|
Il vecchio barbiere Nel piccolo paesino il mestiere
del barbiere era considerato un lavoro di tutto rispetto, era uno scalino
intermedio tra le varie professioni esercitate, poco sotto il medico condotto e
il sindaco del paese e sopra i ceti sociali più umili. Percio raccontero del signor "Peppino" vero e unico barbiere
del paese a quei tempi
Non che siosservasse
rigorosamente il turno di chiusura, che fin da che ci si ricorda sempre stato
il luned ì, ma quello era il giorno di riposo che veniva subito dopo la
domenica, quando, passata la festa si tornava tutti ai propri lavori e molti si
spostavano fuori dal proprio nucleo abitativo per diverse decine di chilometri e
quindi per l'intera settimana. Il sabato successivo,o l'altro ancora, al
rientro deglioperaio dei contadini che erano andati a fare la
"stagione" del momento, il primo contatto con la civilt à si aveva dal
barbiere
Ci si ritrovava per la toletta
completa, barba, baffi e brillantina... ma anche per discutere di fatti accaduti
nel frattempo nella piccola comunit à e raccontare le proprie esperienze avute
durante il periodo di assenza forzata, nonch le storie fantastiche narrate dai
più anziani. Tra un cliente che si alzava dalla poltrona all'altro che si
sedeva su sollecito del barbiere all'intonazione di "sotto il
prossimo", mentre lo stesso sventolava la medesima tovaglia appena
utilizzata per il precedente cliente, poteva capitare di intonare una canzone
popolare accompagnata dal suono di una fisarmonica. Come succedeva che in un
tavolo in un angolo si giocasse una partita a carte
Per risparmiare, molti clienti
la barba la facevano da soli in casa ma poi si faceva comunque un salto da
Peppino per il periodico taglio di capelli, facendosi pettinare alla Umberto o
alla mascagna. Il locale di Peppino era alquanto squallido in verit à .
Una poltrona al centro e uno specchio di fronte. Un piccolo tavolo con un
recipiente smaltato colmo d'acqua dove puliva i pennelli (l'acqua corrente arrivo
solo qualche anno più tardi) e treo quattro rasoi allineati in bella vista.
Qualche sedia inordine sparso e il piccolo tavolo per le partitelle di carte
occasionali di cui sopra. Una piccola tenda arricciata divideva la stanza da un
piccolo retrobottega e una mensola su una parete metteva in bella mostra le
bottiglie lavorate con l'acqua di colonia... non so perch ma quel profumo
intenso mi ha sempre disgustato... Un bel giorno Peppino usc ì fuori di testa...
e dopo una bella ripulita al locale fece una festa per inaugurare il nuovo
locale. Era arrivato il progresso: acqua corrente, ben due lampadine di fianco
allo specchio e una moderna poltrona da barbiere girevole in similpelle rossa!
Il tavolo da gioco era sparito, una bella radio nuova fiammante trionfava al
posto del catino d'acqua, rasoi luccicanti e il lavabo per fare lo shampoo! Tutto nuovo, tutto più
funzionale e igienicamente parlando, qualche accortezza in più,ora era una
bottega quasi di classe. Niente più bivacchi e racconti, restava solo il fugace
saluto e una stretta di mano al tanto indaffarato nuovo barbiere (il figlio di
Peppino aveva preso il suo posto nella nuova gestione), che quando non era
occupato con forbici, pennellio rasoi, era intento a leggere il giornale
evitando l'invito ad entrare se non espressamente per la barbao un taglio di
capelli. Era finita un'epoca...ora ci si ritrovava più al bar dove avevano
appena installata la prima televisione a valvole... ed era anche finito
il tempo di ascoltare le storie raccontate dai vecchi
Quello che restaoggi, come di
altri mestieri, per chi non ha la fortuna dei ricordi personali, sono i piccoli
oggetti che ci raccontano straordinari spaccati di vita.oggetti a volte visti
con una certa nostalgia e forse per questo amiamo soprattutto ricercarli e
collezionarli come rasoi, affila rasoi, forbici, calendarietti da barbiere,
lamette, vaporizzatori per acqua di colonia, affilarasoi e altri ancora,o più semplicemente perch veniamo rapiti da una sensazione che
quel determinatooggetto puo trasmetterci.
|