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Collezionismo e bicicletta Il primo che ebbe l'idea
di applicare un pedale ad un biciclo fu Ernesto Michaus nel 1861, ed ecco nata
la bicicletta.
Strumento tanto amato dal
proprio possessore fino quasi all'inenarrabile... fino a divenire non solo una
professione quella del ciclista, ma una vera e propria passione per le due
ruote
Con lei si sono tentate le
prodezze piè inverosimili, è stata portata persino sott'acqua, forse qualcuno
ricorda quella folle impresa di Vittorio Innocente che percorse nel 2000 un
chilometro sotto il Naviglio di Milano in poco meno di 14 minuti. Zavorrè e
modificè la sua bicicletta per favorirne l'idrodinamica e riuscè nell'impresa
Pian piano, nel tempo, nacquero
le varie associazioni ciclistiche e vennero divisi i corridori tra
professionisti e dilettanti, si stabilirono le varie specialitè e si arrivè
infine al Giro d'Italia, al Tour de France, competizione per eccellenza che vede
ogni anno piè di dieci milioni di spettatori... fino ai vari campionati
mondiali e ai giochiolimpici.oggi si disputano gare dappertutto, su strada e
su pista
I nomi dei vecchi e nuovi
campioni sono noti alla maggioranza, sia essa fatta di appassionati a questo
sportoppure no... Giri d'Italia vinti ripetutamente da Alfredo Binda tra la
fine degli anni '20 e i primi anni '30. Fausto Coppi dagli anni '40 agli '50 ed
Eddy Merckx a cavallo tra la fine degli anni '60 e i primi anni '70... di quest'ultimo
ricordo le prodezze e la popolaritè con gliocchi di bambina quasi costretta a
sciropparsi le gare ciclistiche trasmesse in tv (unico esemplare in casa), al
posto dei cartoni animati che trasmettevano contemporaneamente sull'unico altro
canale esistente all'epoca... ma poi alla fine tutta la famiglia e anche i
vicini ancora non possidenti della straordinaria scatola che trasmetteva suoni
ed immagini in bianco e nero, si ritrovava col naso appiccicato allo schermo a
soffrire affannosamente insieme ai corridori di quelle ripide saliteo di quelle
rovinose cadute e gioirne delle memorabili vittorie. Tagliare quel traguardo che
rappresentava molto piè di un nastro teso da un lato all'altro della strada...
segnava un traguardo della propria vita, un traguardo che li proiettava
immediatamente verso altre tappe, altre mete, altre conquiste
Fino ai giorni nostri... ai
campioni accompagnati spesso nel loro destino da grandi tragedie umane....
Armstrong... e tanti altri meno popolari e infine lui.. il grande Marco
Pantani..
Intorno al ciclismo, alla
bicicletta e non da ultimo, intorno ai grandi campioni, c'è sempre stato un
mondo di collezionisti bramosi di accaparrarsi qualcheoggetto significativo di
questo sport...oggetti, fotografie, autografi e documenti meritevoli di stare
molto spesso piè in un museo che nelle nostre case... ma è grazie al
collezionismo che possiamo raccogliere, catalogare e conservare pezzi di
storia... in questo caso di storia del ciclismo e della bicicletta
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